Colli di Luni Doc, terra di mezzo tra la Liguria e la Toscana. È qui che nasce il Vermentino Oro d’Isée de La Baia del Sole – Cantine Federici. Un’etichetta da iscrivere tra quelle che meglio rappresentano il vitigno, su scala nazionale.
Un vino bianco che mostra, sin dal naso, l’approccio maniacale al Vermentino da parte di questa realtà famigliare con base a Luni, in provincia della Spezia. Selezione delle uve, macerazione in pressa a temperatura controllata per 24 ore e pressatura soffice sottovuoto, con utilizzo di solo mosto fiore, sono scelte enologiche precise, che premiano tipicità ed espressione del varietale.
Seguono il raffreddamento a 10 gradi centigradi, con decantazione naturale. E una fermentazione a temperatura controllata di 16- 17° per 15 giorni. L’ultimo segreto del Vermentino Oro d’Isée 2021 de La Baia del Sole – Cantine Federici è la sosta di 90 giorni sulle fecce fini. Il tutto, ça va sans dire, in solo acciaio.
Il nettare veste il calice di un giallo paglierino pieno, con netti riflessi dorati. Al naso è intenso ma finissimo, nel solco della migliore espressone semi-aromatica del Vermentino. Le note eleganti chiamano frutta a polpa bianca e gialla, pronta a farsi petalo e macchia mediterranea. La sosta prolungata sur lie dona concretezza e materia, senza rinunciare al garbo.
Una trama che si ripresenta al palato, tra la pienezza della frutta – dalle tinte tropicaleggianti – i ritorni freschi e speziati della macchia mediterranea e una sapidità a fare da spina vertebrale al sorso. Il finale è lungo, ancora una volta materico, polposo e “in cravatta”, asciutto.
L’abbinamento perfetto? Il pesce o il divano, con un buon libro, al termine di una lunga giornata di lavoro, specie durante le stagioni più calde dell’anno. In definitiva, un vino manifesto del Vermentino, questo Oro d’Isée 2021 de La Baia del Sole – Cantine Federici.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.